UN COMPENDIO DI MILLE PAROLE
In questo blog, realizzato nell’ambito del corso Storia della tecnologia del Politecnico
di Torino è analizzato il lemma scrivere
nei molteplici contesti linguistici, antropologici, storiografici e
tecnologici, arricchita da frequenti collegamenti al web, al sito di Storia della tecnologia ed a numerosi
altri blog di tematica affine.
L’esame linguistico, approfondendo il significato di scrivere attraverso la ricerca della sua
definizione, dei simboli, dei lemmi associati, di sinonimi e derivati, di
traduzioni e proverbi, ha consentito più agevolmente di considerarne
l’incidenza nell’iconografia delle varie epoche storiche.
Nell’arte antica si sono presi in considerazione lo Scriba rosso, uno dei più importanti
esempi di arte egizia dell’Antico Regno, ed alcuni affreschi ritrovati a
Pompei, risalenti al I secolo d.C., che raffigurano gli instrumenta scriptoria e
fanciulle con tavoletta e stilo.
La miniatura medievale del 1300, dove Merlino
detta le sue profezie al suo scriba Blaise, apre la rassegna dell’arte
medievale e rinascimentale; di tale rassegna fanno parte i ritratti del 1832 del cardinale Hugues de Saint-Cher e di Ugo da Billon, realizzati
da Tommaso da Modena , affreschi della serie dei Ritratti di
Domenicani; seguono l’affresco raffigurante
Agostino davanti al Cristo
crocifisso, opera di Giotto, e la Madonna del Magnificat
(1841), opera
di Sandro Botticelli raffigurante la Vergine con il Bambino sulle ginocchia
mentre sta compilando il verso iniziale del canto del Magnificat in
ringraziamento al Signore.
Hans Holbein il giovane ritrae
Erasmo da Rotterdam intento a redigere una lettera (1523).
Tra ‘400 e ‘500, con la diffusione della stampa a caratteri
mobili, diminuisce l’importanza della scrittura a mano.
Nel periodo compreso tra il
barocco e il settecento si sono esaminate due opere di Jan Vermeer, pittore
olandese: Donna
che scrive una lettera
e Donna
che scrive una lettera alla presenza della domestica, concludendo con la stampa Donna che scrive di Suzuki Harunobu, artista giapponese primo
produttore di stampa multicolore.
L’arte dell’ottocento è
rappresentata dal ritratto di Beethoven
mentre compone la Missa Solemnis, dipinto da Joseph Karl Stieler nel 1820,
dall’opera del macchiaiolo Telemaco Signorini Bambina che scrive e da Il Dettato
di Demetrio Consola.
Attraverso l’osservazione di Donna che scrive del pittore livornese Oscar
Ghiglia, di Max Reger di Franz
Noelken e de Lo scrittore di Peter
Weiss, scrittore, drammaturgo e pittore tedesco, viene approfondito lo studio
dell’arte del ‘900.
Successivamente si procede
all’esame del lemma scrivere nelle
pubblicità: partendo da Affiche Encre L.
Marquet (1892) del pittore e grafico francese Eugène Samuel Grasset,
pioniere del Liberty, si prosegue con il manifesto della macchina per scrivere
Olivetti, per concludere con le fotografie pubblicitarie delle penne Mont Blanc
e dell’i-pad Apple.
Anche nei francobolli la
scrittura è ampiamente rappresentata, come testimoniato dal francobollo americano
Gutemberg Bible del 1952, dal
francobollo britannico intitolato a William Caxton, dai francobolli italiani
dedicati al centenario della nascita di Tommaso Landolfi e di Indro Montanelli.
La ricerca dei miti ha permesso
di individuare il mito sumero di Enmenkar, il mito di Teuth nel Fedro di Platone e l’invenzione delle
lettere dell’alfabeto ad opera delle Parche narrata nelle Fabulae di Igino.
Chiari riferimenti all’azione
dello scrivere sono presenti nelle narrazioni. Nelle fiabe, in particolare
nelle Mille ed una notte, si rileva
il carteggio tra Shans an Nahar ed il principe di Persia Ali ibn Bakkar. Nella
letteratura si è esaminata la figura dello scrivano nei Promessi sposi di Alessandro Manzoni e ne L’amore al tempo del colera di Gabriel Garcìa Marquez. L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn descrive
invece la passione del protagonista per la scrittura.
Lo stesso tema ricorre altresì in
fumetti, canzoni e filmati pubblicitari, nonché nella trama di alcuni film. Lettere d’amore, film del 1990 diretto
da Martin Ritt, narra come la vedova Iris insegni a scrivere all’analfabeta
Stanley. Schindler’s list racconta
della compilazione di una lista di 1100 persone ebree che, per il fatto di
comparire in quella lista, salveranno la loro vita. La casa sul lago del tempo, film del 2006 di Alejandro Agresti,
illustra, attraverso le lettere, la storia d’amore tra Kate ed Alex Wyler.
Ampio spazio è dedicato alla
storia della scrittura dai primi pittogrammi sumerici (IV millennio a.C.) fino
alla scrittura per il web dei nostri giorni.
Luoghi intitolati alla scrittura
sono presenti in tutto il mondo: ad esempio il Mulino della carta di Basilea, noto museo svizzero della carta,
della scrittura e della stampa, la fabbrica in mattoni rossi Olivetti, di grande valore storico, il Museo del Papiro di Siracusa, che propone
una rassegna della storia e dell’uso del papiro.
Lo studio si è inoltre esteso ai
libri attraverso l’esame dell’ Encyclopedie,
ou Dictionnaire raisonne des sciences, des art set des métiers, par une Société
de gens de lettres e di altre opere riguardanti la medesima tematica.
Sono stati successivamente
analizzati alcuni brevetti degli Stati Uniti d’America, legati al tema del
blog, corredandoli di notizie più approfondite in merito alla loro diffusione
nel mondo.
Per la conoscenza delle risorse
si sono citati alcuni testi di riferimento. Si è testata la frequenza del lemma
scrivere nel libro Storia delle macchine del Prof. Vittorio
Marchis; a seguire si sono collocati l’abbecedario delle parole dello stesso ambito
semantico ed i blog del corso di Storia
della tecnologia di argomento affine.
Nella ricerca dei protagonisti si
annoverano: J. Mabillon (1632-1707), G. Velzoni (1778-1823), V. Delisle
(1826-1910), Ravizza (1811-1885), J. Karabacek (1845-1918), L. Biro (1899-1985),
A. Evans (1851-1941), J.R. Goody (1919, vivente), J. Chadwick (1920-1998).
L’indagine è proseguita con l’osservazione
delle macchine per mezzo delle quali l’uomo ha potuto redigere testi più
agevolmente: le macchine per stampare di Jean Errard de Barle Duc (1544-1610),
di Vittorio Zonca (1568-1602), di Fausto Venanzio (1551-1617), la rotativa
(1843)di Richard Marc Hoe, nonché il terminale per fotocomposizione (1990);le
macchine per scrivere quali il cembalo scrivano (1837) di G. Ravizza, la
macchina per scrivere meccanica (1867) di Sholes, Glidden e Soule, la Olivetti
Studio 42 (1935), la Olivetti ET231 (inizio anni ’90); i computer quali il
memex (1930), il PDP-8 (1965), il Personal Computer (1972), il Tablet PC
(2000).
L’istruttoria termina con una
sintesi ed un glossario ragionato.